In un silenzio quasi surreale questa mattina sono uscita per il mio paese. Ho trovato molti negozi chiusi, altri aperti con orari ridotti e relative regole in entrata.
Non c’erano i soliti gruppi di signori e signore seduti sulle panchine sotto i raggi del sole a parlare del più e del meno. Non c’erano patatine e bicchieri vuoti sui tavoli dei bar; fuori dai ristoranti non erano elencate le prelibatezze del giorno.
Pochissime auto posteggiate qua e là e pochissime in giro o ferme ai semafori. Di persone ne ho incontrate poche, tutte rigorosamente da sole e un po’ impacciate quando ci si ritrovava non a “distanza di sicurezza”. Occhi bassi, pochi saluti a distanza e sorrisi nascosti dietro alle mascherine.
A volte sembra di vivere dentro un film, dove tutto finisce con i titoli di coda.
Invece la realtà é ben diversa. Bisogna stringere i denti, trattenere il respiro e andare fino in fondo.
Prima o poi finirà.
E torneremo a respirare.